LA COSTRUZIONE DEL 1914


 Consolle originale L'organo della chiesa parrocchiale di Cremolino (Alessandria) fu costruito da Carlo Vegezzi Bossi nell'anno 1914.
Questo strumento fu realizzato secondo le disposizioni della cosidetta Riforma Ceciliana, voluta dal Papa Pio X con l'emanazione del motu proprio "Inter sollicitudines", avvenuta nel 1903, che ripristinava nella musica liturgica i fondamenti del canto gregoriano e della polifonia classica, in risposta alla consuetudine, radicalizzatasi nei decenni precedenti, di proporre nelle chiese, durante i Sacri Riti, la musica "operistica".
In conseguenza di tale disposizione papale, in tutta Italia (e nell'ambito di tutta la Chiesa Cattolica) si formò un ampio movimento musicale che cambiò radicalmente la visione della musica non solo liturgica, ma anche sacra e religiosa. Fu da questo movimento che nacquero i più grandi musicisti del primo Novecento tra i quali Ravanello, Bottazzo, Bossi, Manari e -al massimo livello in quest'ambito- Don Lorenzo Perosi, le cui opere sono al massimo vertice della musica non solo religiosa e liturgica, ma anche della musica classica europea.
Analogamente, anche la scuola organaria italiana subì un radicale cambiamento di rotta. Si abbandonarono le sonorità quasi "bandistiche" che caratterizzavano gli organi del secolo precedente per lasciare spazio ad un ritorno alle origini più classiche dell'organo, valorizzandone in modo assolutamente nuovo tutte le possibilità foniche ed adottando al tempo stesso tutte le nuove possibilità tecniche che l'organaria europea di quel periodo sfornava quasi a getto continuo.  Carlo Vegezzi Bossi Fu così che prese il via un periodo veramente interessante (ed innovativo) dell'organaria italiana, in cui gli strumenti abbandonavano la tastiera unica e le pedaliere ridotte per ampliarsi fino a tre (ed anche quattro) tastiere, pedaliere molto estese e tavolozze timbriche che, pur nell'assoluto rispetto delle disposizioni ecclesiastiche, consentirono all'organo italiano di essere al tempo stesso assoluto e fedele servitore della liturgia e splendido interprete del repertorio che i grandi compositori andavano creando, in quella particolare ottica che riusciva a compenetrare in modo splendido la tradizione polifonica del passato con le caratteristiche sinfoniche e postromantiche della musica europea di quel periodo, che stava rapidamente preparando il terreno per quella che sarebbe diventata entro pochissimi anni la cosidetta "musica moderna.

L'organo di Cremolino è una bella testimonianza di questo periodo. Pur non essendo di grandi dimensioni, esso rispecchia nella sua impostazione di fondo tutte le caratteristiche di cui abbiamo parlato sopra, ampliandole inoltre con una serie di sonorità che lo rendono particolarmente adatto non solo ad un utilizzo specificatamente liturgico ma, anche, ad un utilizzo di tipo spiccatamente concertistico, in cui la musica romantica e moderna la fanno -ovviamente- da padrone ma che consente un'ottima interpretazione anche del repertorio classico.
 Prima pagina progetto Come abbiamo detto, esso fu costruito da Carlo Vegezzi-Bossi nell'anno 1914. La figura di questo grande organaro italiano, che seppe trasformare e rivoluzionare la storia dell'organo non solo nella nostra penisola ma anche all'estero, è assolutamente fondamentale e potete trovarne un'esauriente citazione in questa pagina, nella quale viene trattato il periodo storico in cui egli visse ed operò.

Lo strumento è frutto di una progettazione effettuata congiuntamente all'organologo Giacomo Sizia, originario di Bubbio (un paese che dista da Cremolino pochi chilometri), che fu uno dei più noti e rinomati organologi di quel periodo e contribuì in modo sostanziale all'affermazione della Riforma Ceciliana; con il suo fondamentale contributo teorico e divulgativo preparò l'organo italiano alla sua definitiva evoluzione verso la sua estetica moderna e contemporanea.
La profonda amicizia che legava Bossi al Sizia e la conoscenza personale di quest'ultimo con il Parroco di Cremolino, il Teologo Giuseppe Luigi Brondolo, fece si che la chiesa parrocchiale -allora da poco ultimata- di questo splendido borgo venisse dotata di un nuovissimo organo "liturgico, sistema tubolare a 30 registri e due tastiere" secondo un progetto redatto da Bossi il 14 Giugno 1913 ed approvato con contratto stipulato il 16 Ottobre 1913 di cui si riporta qui di seguito il testo:

 Prima pagina contratto Contratto per la costruzione di un organo nuovo per la Chiesa Parrocchiale di Crremolino tra il costruttore Cav, Carlo Vegezzi Bossi di Torino e la Fabbriceria della Parrocchia della B.V. del Carmine in Cremolino.
In seguito al progetto in data 14 Giugno 1913 presentato dal predetto Fabbricante e stato già esaminato ed accettato dalla Fabbriceria, si pattuisce quanto segue:
La Fabbriceria nelle persone del suo Presidente Parroco Teol. Giuseppe D.Brondolo e dei membri Sig,ri Giacobbe Giovanni, Priarone Nepomuceno, Maccio' Angelo, Vignolo Alberto, Priarone Gio Batta, Turco Pio e Sac. D.Dolermo Francesco Segretario
Dichiara
1 - Viene accettato il progetto presentato dal Cav. Vegezzi Bossi al prezzo
(N.d.R.:Lire 10.800) ed alle condizioni in esso specificate per quanto riguarda l'opera da eseguirsi e quanto ai pagamenti come segue:
a) Lire duemila entro il Novembre 1913.
b) Lire quattromila ottocento dopo il collaudo da eseguirsi entro il Luglio p.v. 1914.
c) Lire mille in rate annuali, delle quali la prima a partire dal Luglio 1915 fino al saldo.
2 - Il Cav. Vegezzi Bossi si obbliga a dare l'opera finita e pronta per il collaudo al 1 Luglio 1914, ferme tutte le altre condizioni specificate nel progetto.
3 - Il Cav. Vegezzi Bossi si obbliga di rilevare al valore che ha, il metallo dell'organo vecchio da scomputarsi in conto.
Letto, confermato e sottoscritto
Cremolino 16 Ottobre 1913
Firmato:
Carlo Vegezzi Bossi Costruttore d'Organi - Torino
Teol. Giuseppe Brondolo - Parroco Cremolino
Giacobbe Giovanni
Priarone Nepomuceno
Maccio' Alberto
Priarone G.Batta
Turco Pio
manualmente: Sac. Francesco Dolermo
Giacomo Sizia - Teste.


Dalla lettura di questo contratto si può accertare che nella chiesa di Cremolino, suppur ultimata da pochi anni, esisteva un precedente organo, di cui non si hanno notizie. Sintomatico è anche il fatto che come teste compaia Giacomo Sizia, l'organologo che aveva propugnato la costruzione dello strumento e che aveva collaborato attivamente alla sua progettazione.

Essendo la chiesa priva di tribuna su cui sistemare lo strumento, il progetto di una nuova tribuna fu presto approntato su disegno del Reverendo D.A.Thea e la stessa fu realizzata (in cemento armato) dall'ovadese Vittorio Campostrini, esperto in costruzioni edilizie. Sempre lo stesso Rev.do Thea disegnò anche la bellissima ed originale cassa lignea entro cui contenere lo strumento, che fu realizzata dall'artigiano falegname Giovanni Battista Bruno.
Nel frattempo il nuovo organo veniva costruito a Torino nella fabbrica di Carlo Vegezzi-Bossi e poi, una volta trasportato a Cremolino, montato, accordato ed ultimato. Il collaudo ed il concerto di inaugurazione furono svolti il giorno 6 Settembre 1914.

L'organo possiede due tastiere di 58 note (Do1-La5), una pedaliera retta di 27 note (Do1-Re3), trasmissione pneumatica tubolare (vedi qui il principio di funzionamento) e la seguente disposizione fonica:

 Particolare tastiere Prima Tastiera (Grande Organo):

- Principale 16
- Principale Diapason 8
- Principale Dulcian 8
- Ottava 4
- Duodecima 2-2/3
- Decimaquinta 2
- Pieno 6 file
- Unda Maris 8
- Flauto 8
- Flauto Camino 4
- Tromba 8

Seconda Tastiera (Organo Espressivo):

- Eufonio 8
- Bordone 8
- Ottava Eolina 4
- Pieno Acuto 3 file
- Flauto Ottaviante 4
- Viola Gamba 8
- Concerto Viole 8
- Oboe 8
- Tremolo

 Consolle parte inferiore Pedale:

- Violon-Contrabbasso 16
- Subbasso 16
- Ottava 8
- Bordone 8
- Violoncello 8

Annullatori: Tromba - Oboe

Pedaletti ad incastro (a sinistra delle staffe):

- Unione Pedale a I tastiera
- Unione Pedale a II testiera
- Unione tastiera II a tastiera I
- Ripieno I tastiera
- Ripieno II tastiera
- Tromba

Staffe a bilanciere:

- Espressione (alla II tastiera)
- Crescendo-Decrescendo (Graduatore)

 Particolare trasmissione tubolare L'organo non dispone di alcun tipo di combinazioni e presenta, sul frontalino di ogni tastiera, quattro pistoncini reversibili per le combinazioni fisse dei gruppi di registri.

L'apparato di azionamento della manticeria consisteva originariamente in una ruota azionata a manovella sul lato sinistro dello strumento, che metteva a in funzione i mantici interni di alimentazione.
Nei primi mesi dell'anno 1923, a cura della ditta Ing. Giovanni Morassi di Ovada (che curò anche tutte le pratiche burocratiche per la fornitura della corrente elettrica da parte della ditta S.E.L.P. Società Elettrica Ligure Piemontese con sede in Genova), fu installato un motore elettrico collegato alla ruota mediante una cinghia di trasmissione. Questo sistema è stato definitivamente sostituito, all'atto del restauro effettuato nel 1994, con un elettroventilatore interno.
Risulta infine, agli atti d'archivio, un intervento di riparazione effettuato nel 1931 (non viene citato l'organaro incaricato) per un costo di 3800 Lire ed autorizzato dalla Curia Vescovile di Acqui alla condizione di "far vigilare le riparazioni dai Signori Fratelli Sizia che ne hanno vigilato la costruzione.".
La consolle originale, curiosamente ubicata sul lato destro dello strumento e ben conservata, è attualmente ancora perfettamente funzionante ed utilizzabile.